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I DPCM degli altri - Cosa succede ai pub nel resto d'Europa?

Pubblicato il 28.10.2020
DPCM degli altri

Con il DPCM del 25 ottobre, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha di fatto costretto ristoranti e bar ad aprire solo a colazione e pranzo. La chiusura obbligata alle 18 è ancor più drammatica per i titolari dei pub, che a quell’ora a malapena alzano la serranda. Sulla reale efficacia di tali provvedimenti ognuno ha un’opinione e non staremo qui a discuterne. Ma cosa succede in quei paesi dove la cultura del pub è maggiormente radicata?

Nel Regno Unito e in Irlanda, da secoli sono il luogo di socializzazione per antonomasia; è facile intuire quanto restrizioni e chiusure da quelle parti siano, più che altrove, impattanti sulla vita quotidiana della popolazione. Ecco una carrellata sulle decisioni prese, ad oggi, dai diversi governi.

Inghilterra

L’Inghilterra ha previsto tre gradi di restrizioni: nelle aree di livello 1 le attività devono chiudere entro le 22. Nelle zone a rischio elevato (Livello 2) come Londra, Essex, Durham e Newcastle è vietato andare al pub se non con i familiari. La regione di Liverpool, il Lancashire, l’area di Greater Manchester e il South Yorkshire sono ritenute zone a rischio molto elevato. Qui i pub restano chiusi ad eccezione dei gastropub, dove l'alcol può essere servito ma solo come accompagnamento ai pasti.

Galles

Il Galles da venerdì 23 ottobre è entrato in un cosiddetto "firebreak" lockdown. Pub, bar, ristoranti e perfino hotel saranno chiusi per 17 giorni.

Scozia

Timidi segnali di miglioramento al di là del Vallo di Adriano. I bar e i ristoranti della Scozia, che attualmente chiudono alle 22, potrebbero spuntare un’ulteriore mezz’ora, tranne nella cosiddetta Central Belt (in cui ricadono Glasgow e Edimburgo), dove sono totalmente chiusi. Si parla però di una possibile riapertura, sebbene un tantino beffarda: chiusura alle 18 e divieto di somministrazione di alcolici. Per il 2 novembre è attesa una suddivisione della nazione in 5 aree di rischio, con restrizioni cervellotiche su orari di vendita degli alcolici e composizione delle comitive. Un esempio? Al pub si potrà andare in non più di sei, appartenenti massimo a due famiglie.

Irlanda

Livello di guardia altissimo nella Repubblica d’Irlanda dove si è quasi in lockdown totale. Bar e ristoranti possono offrire solo il servizio da asporto.

Irlanda del Nord

I pub nell'Irlanda del Nord hanno già iniziato una chiusura di quattro settimane dal 16 ottobre.

Altri paesi

Al di là delle nazioni dove è nato il concetto stesso di pub, anche altri paesi europei devono fare i conti con una situazione in continuo mutamento, coi rispettivi governi pronti a ulteriori giri di vite. Nel momento in cui scriviamo, sembra non bastare più il lockdown in Francia, dove ci si avvia al secondo lockdown. In Germania si discutono nuove misure, che prevederebbe la chiusura di bar e pub, a cui sarà consentito solo l'asporto; anche qui non è esclusa però una chiusura totale. In Spagna il primo ministro Pedro Sanchez ha di recente dichiarato un secondo stato di emergenza nazionale che durerà 15 giorni, imponendo un coprifuoco dalle 23 alle 6. Non sono esclusi lockdown regionali. Infine in Belgio, da lunedì 26 ottobre è in vigore un coprifuoco dalle 22 alle 6 a Bruxelles e in Vallonia.

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